Chiesa Romanica di San Pietro
Chiesa Romanica che si trova presso il cimitero comunale
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Issiglio (Apre il link in una nuova scheda) |
Modalità di accesso | su prenotazione |
Nel cimitero di Issiglio, posto in posizione piacevole e un po' distanziata dal paese, sorge la cappella di San Pietro, costruita nell'XI secolo, che (fungeva, allora), da chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro in Vincoli. La parrocchiale attuale è una semplice chiesa barocca, con facciata scandita da due lesene che incorniciano il portale architravato. Non si conosce con esattezza la data della sua costruzione, forse il campanile è più antico, ma la cella campanaria, come l'orologio, fu aggiunta nell'Ottocento. La chiesa parrocchiale ereditò la dedica a San Pietro in Vincoli e lasciò quella a San Pietro alla cappella cimiteriale. Essa è ad aula unica, con abside volta canonicamente ad Est, coperta da un tetto a capriate, lasciata in stato di sommo degrado per molti anni, è stata recentemente restaurata con il rifacimento completo del tetto e il risanamento delle pareti portanti.
Gli affreschi gotici
Un inedito ciclo di affreschi gotici quattrocenteschi è stato scoperto nella chiesa. La piccola chiesa, di origine romanica, un'aula rettangolare absidata con soffitto a capriate, ancora assai poco nota e sinora rimasta al di fuori anche degli itinerari locali, era però stata fatta oggetto di saggi stratigrafici già alcuni anni or sono e la possibile presenza d'affreschi era stata peraltro già segnalata dal Forneris. Ma soltanto ne! 2008, i restauratori potevano iniziare l'opera, sotto la sorveglianza delle consorelle Soprintendenze per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per i Beni Storici e Artistici. È dunque emerso un ciclo di ampie dimensioni e di una certa complessità iconografica, anche se per alcune parti in condizioni non buone, e con ampie zone lacunose. Le porzioni interessate sono abside, arco trionfale e paretine annesse, ed il fianco destro della chiesa. L'arco trionfale è dipinto a conci alternati grigi e rossi, e contornato da un motivo decorativo quasi a guisa di piumaggio d'uccello, che racchiude le parti affrescate; nelle pareti laterali, una per parte, le figure dell'angelo annunziante e della Madonna annunziata: quest'ultima, meglio conservata, con le mani al petto, è raggiunta dalla colomba dello Spirito Santo sopra raggi di luce, mentre legge, posato su di un piano inclinato, il libro di Isaia. Al centro dell'arco, entro altra cornice decorata, non più visibile per cadute d'intonaco, par d'intuire fosse presento una testa di Padre Eterno. Noi registro inferiore delle paretine, a sinistra l'affresco è pressoché illeggibile, a destra è una figura di santo vescovo benedicente: se ben interpretiamo l'attributo visibile all'altezza della vita, che pare una testa mozzata, potrebbe trattarsi di San Dionigi; lì presso, in alto, una curiosa piccola immagine nera in foggia di diavoletto. L'intradosso dell'arco absidale ospita, entro cornici clipeate (a scudo), una serie di ritratti solo parzialmente visibili, ma molto espressivi, in abbigliamento moderno (profeti e sibille?); il catino mostra frammenti pittorici interpretabili come gli animali e l'angelo simboli degli evangelisti (tetramorfo], in scabro paesaggio roccioso, ed al centro una Maiestas Domini di tesa eleganza, ma in non buone condizioni. Sulla sinistra una figura femminile inginocchiata, probabilmente ancora una Vergine, e a destra altra figura parzialmente riscattata, una Maddalena forse, ma non si può escludere un San Giovanni. Nella parte inferiore, al centro, il legno di croce colla scritta canonica, che poteva esser lo sfondo d'una Pietà. La porzione ancora sottostante reca le tracce degli apostoli posti a semicerchio, ed è in parte ancora nascosta dall'altare ivi sistemato nei secoli successivi.Nella parete laterale dell'aula è visibile, sempre entro una grande cornice decorativa della stessa foggia di quella dell'arco trionfale, una scena di grandi dimensioni, raffigurante una Madonna della Misericordia col mantello sostenuto da due angeli: sotto il mantello sono raffigurate, in due registri sovrapposti, ampie schiere di personaggi, sulla sinistra maschili e sulla destra femminili. Le due schiere superiori ospitano santi (si direbbe apostoli) e sante, quelle inferiori papa, cardinale, signori, religiosi e religiose, vale a dire i rappresentanti delle gerarchle terrene. Notevole particolarità iconografica è il fatto che tale Vergine della Misericordia è raffigurata in trono, col Bambino in braccio. Sulla sinistra di tale scena è ancor visibile l'immagine di San Pietro vescovo, titolare dell'edificio, seduto su di uno scanno e con l'attributo delle chiavi. Si tratta d'un ciclo di notevole livello stilistico e di forte interesse anche iconografico, che descrive scene icastiche (incisive) ed emotive, ove la sovrabbondanza di cartigli eleganti, talora forniti d'iniziale colorata, manifesta un'urgenza di comunicazione complementare affidata al testo.
Gli affreschi gotici
Un inedito ciclo di affreschi gotici quattrocenteschi è stato scoperto nella chiesa. La piccola chiesa, di origine romanica, un'aula rettangolare absidata con soffitto a capriate, ancora assai poco nota e sinora rimasta al di fuori anche degli itinerari locali, era però stata fatta oggetto di saggi stratigrafici già alcuni anni or sono e la possibile presenza d'affreschi era stata peraltro già segnalata dal Forneris. Ma soltanto ne! 2008, i restauratori potevano iniziare l'opera, sotto la sorveglianza delle consorelle Soprintendenze per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per i Beni Storici e Artistici. È dunque emerso un ciclo di ampie dimensioni e di una certa complessità iconografica, anche se per alcune parti in condizioni non buone, e con ampie zone lacunose. Le porzioni interessate sono abside, arco trionfale e paretine annesse, ed il fianco destro della chiesa. L'arco trionfale è dipinto a conci alternati grigi e rossi, e contornato da un motivo decorativo quasi a guisa di piumaggio d'uccello, che racchiude le parti affrescate; nelle pareti laterali, una per parte, le figure dell'angelo annunziante e della Madonna annunziata: quest'ultima, meglio conservata, con le mani al petto, è raggiunta dalla colomba dello Spirito Santo sopra raggi di luce, mentre legge, posato su di un piano inclinato, il libro di Isaia. Al centro dell'arco, entro altra cornice decorata, non più visibile per cadute d'intonaco, par d'intuire fosse presento una testa di Padre Eterno. Noi registro inferiore delle paretine, a sinistra l'affresco è pressoché illeggibile, a destra è una figura di santo vescovo benedicente: se ben interpretiamo l'attributo visibile all'altezza della vita, che pare una testa mozzata, potrebbe trattarsi di San Dionigi; lì presso, in alto, una curiosa piccola immagine nera in foggia di diavoletto. L'intradosso dell'arco absidale ospita, entro cornici clipeate (a scudo), una serie di ritratti solo parzialmente visibili, ma molto espressivi, in abbigliamento moderno (profeti e sibille?); il catino mostra frammenti pittorici interpretabili come gli animali e l'angelo simboli degli evangelisti (tetramorfo], in scabro paesaggio roccioso, ed al centro una Maiestas Domini di tesa eleganza, ma in non buone condizioni. Sulla sinistra una figura femminile inginocchiata, probabilmente ancora una Vergine, e a destra altra figura parzialmente riscattata, una Maddalena forse, ma non si può escludere un San Giovanni. Nella parte inferiore, al centro, il legno di croce colla scritta canonica, che poteva esser lo sfondo d'una Pietà. La porzione ancora sottostante reca le tracce degli apostoli posti a semicerchio, ed è in parte ancora nascosta dall'altare ivi sistemato nei secoli successivi.Nella parete laterale dell'aula è visibile, sempre entro una grande cornice decorativa della stessa foggia di quella dell'arco trionfale, una scena di grandi dimensioni, raffigurante una Madonna della Misericordia col mantello sostenuto da due angeli: sotto il mantello sono raffigurate, in due registri sovrapposti, ampie schiere di personaggi, sulla sinistra maschili e sulla destra femminili. Le due schiere superiori ospitano santi (si direbbe apostoli) e sante, quelle inferiori papa, cardinale, signori, religiosi e religiose, vale a dire i rappresentanti delle gerarchle terrene. Notevole particolarità iconografica è il fatto che tale Vergine della Misericordia è raffigurata in trono, col Bambino in braccio. Sulla sinistra di tale scena è ancor visibile l'immagine di San Pietro vescovo, titolare dell'edificio, seduto su di uno scanno e con l'attributo delle chiavi. Si tratta d'un ciclo di notevole livello stilistico e di forte interesse anche iconografico, che descrive scene icastiche (incisive) ed emotive, ove la sovrabbondanza di cartigli eleganti, talora forniti d'iniziale colorata, manifesta un'urgenza di comunicazione complementare affidata al testo.
Allegati
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